La mastoplastica additiva è un intervento tra i più richiesti al mondo per quanto riguarda la chirurgia estetica, ed è finalizzata all’aumento del seno, tramite l’inserimento dietro la ghiandola mammaria o il muscolo pettorale di apposite protesi.

I risultati sono sempre più soddisfacenti e naturali grazie alle tecniche , che hanno raggiunto altissimi di esecuzione, e ai materiali in continua evoluzione per quanto riguarda biocompatibilità e tipologia.

Solitamente, si sottopongono a tale intervento donne affette da ipotrofia mammaria (seno poco sviluppato) o donne che, avendo allattato, hanno il seno svuotato o cadente, o ancora per motivi prettamente estetici.

E’ emerso, inoltre, che le pazienti, dopo essersi sottoposte alla mastoplastica additiva, hanno trovato benefici anche per quanto riguarda la qualità della vita, proprio per le implicazioni a livello emotivo che può comportare l’ avere un seno antiestetico.

Ovviamente, prima di sottoporsi a tale intervento, è d’obbligo rivolgersi ad un medico specializzato per un consulto; sarà lui che, successivamente, se lo riterrà opportuno, ci indirizzerà verso una struttura seria ed adeguata.

 

Preparazione all’intervento di mastoplastica additiva

 

Prima dell’intervento vero e proprio è necessario effettuare una visita preliminare, durante la quale il seno verrà esaminato in termini di volume forma, tipologia e qualità della pelle, oltre al posizionamento della aureola e il capezzolo.

Viene inoltre richiesta la storia medica del paziente ed eventuali patologie, allergie o disturbi di tipo ereditario, allo scopo di effettuare l’intervento nel più sicuro dei modi.

Esiste la possibilità che il medico riduca l’assunzione di alcuni farmaci, al fine di prevenire un eccessivo sanguinamento.

Alla paziente verranno richieste le proprie aspettative e infine si provvederà a selezionare il tipo di protesi più adatta al caso per forma e materiali.

 

L’intervento dura in media dai 30 ai 90 minuti

 

  • Nella prima fase della procedura di mastoplastica, il paziente, che deve recarsi all’intervento a digiuno, viene preparato alla sala operatoria e, dopo ulteriori esami di convalida a quelli già effettuati in precedenza, si provvederà a somministrare l anestesia.

Solitamente si procede per anestesia totale, senza però l’intubazione, ma solo con l’ausilio di una maschera laringea; si presentano però anche casi che, per esigenze specifiche, si rende necessaria l’ anestesia locale, questa avviene tramite infiltrazione di sostanze anestetizzanti nella zona mammaria, coadiuvata da un sedativo per via endovenosa allo scopo di rendere il paziente sveglio, ma rilassato e insensibile al dolore.

L’ anestesia, andrà poi progressivamente scemando con la fine dell’intervento e terminerà con il recupero dello stato di coscienza.

  • Completata la prima fase, dopo che l’anestesia è completata, il medico chirurgo provvederà a praticare le necessarie incisioni per l’introduzione delle protesi; in particolare le incisioni vengono praticate in zone concordate precedentemente con il paziente e solitamente sono:

Il Solco sottomammario, cioè la piega che si forma naturalmente sotto il seno; tale tipo di pratica offre un campo operatorio ampio e tra i più chiari disponibili, di contro però ha l’inconveniente di lasciare una cicatrice, seppur estremamente sottile, visibile.

Una soluzione meno invasiva esteticamente è data dall’ incisione intorno all’aureola mammaria, quando possibile; questa incisione è detta anche “peri-areolare” e lascia una cicatrice davvero irrilevante a livello visivo, tanto sono ridotte le dimensioni. Non è comunque particolarmente consigliata a chi dovrà poi, successivamente, allattare, essendoci il rischio di interferenze parziali sulla capacità di allattamento.

In ultimo si può decidere di ricorrere ad incisioni a livello ascellare, che evitano del tutto la presenza di cicatrici al seno.

  • Una volta inserite le protesi, inizia la fase di sutura. Il chirurgo plastico, dopo aver verificato la correttezza dell’intervento e il suo risultato al livello estetico, procede, appunto, con l’applicare i punti di sutura, sia internamente che esterni e completa le medicazioni necessarie. Talvolta possono essere necessari dei drenaggi, rimossi comunque in maniera del tutto indolore entro le 48 ore.
  • Come ultima fase si procede con l’applicazione del bendaggio, ricordiamo lievemente compressivo, che andrà sostituito successivamente dallo specifico reggiseno. A questo punto l’ anestesista provvederà al risveglio del paziente, e l’ intervento può ritenersi concluso.

 

Post-operatorio

 

Come già detto, dopo l’ operazione, sulla zona interessata, viene effettuato un bendaggio compressivo allo scopo di ridurre al minimo l’inevitabile gonfiore e favorirne la guarigione;

Come per qualunque altro intervento chirurgico, durante questa fase è inevitabile avvertire dolore nella zona corrispondente al seno, quindi lo specialista provvederà a prescrivere gli antibiotici e gli antidolorifici del caso.

Nelle settimane successive, poi, oltre a sottoporsi ai dovuti controlli periodici, sarà necessario indossare un reggiseno post-mastoplastica; di tipo anch’esso contenitivo, assume un ruolo fondamentale per il buon decorso dell’ intervento.

Infine i punti di sutura,che vengono applicati in zone poco visibili, se non sono di tipo riassorbibile, vengono rimossi dopo due settimane.

È consigliato per le prime settimane un riposo assoluto ed sono da evitare movimenti che potrebbero compromettere la cicatrizzazione delle ferite.

Dopo, con qualche cautela, si possono riprendere progressivamente le normali attività.